Sine Nomine
Zachara. Cantore dell’Antipapa (XV sec.)
€12,00
Tracklist
- Credo
- Dime, Fortuna
- Rosetta, che non cangi mai colore
- Cacciando per gustar / Ai cenci! Ai toppi !
- Movit’ a pietade
- Ciaramella
- Ferito già d’un amoroso dardo
- Deus deorum Pluto
- Movit’a pietade
- E ardo in un fuogo
- Je suis navrés / De quoy? / Gnaff’a le guagnele
- Un fior gentile (versione strumentale)
- Plorans ploravi ploraboque
- Ciaramella mè dolze
Artisti
Etichetta
Quadrivium (SCA 027)
Collana
Anno
1995
Eccentrico, ribelle, assolutamente geniale, Antonio di Berardo da Teramo detto “Zachara” rappresenta, alla luce delle più recenti scoperte musicologiche, una delle figure maggiormente significative del Medioevo italiano. La sua produzione ha carattere fortemente eterogeneo: ballate di tipica fattura arsnovistica, cacce (purtroppo ne è rimasta solo una, Cacciando per gustar), brani di impronta schiettamente popolareggiante, composizioni nei canoni stilistici del linguaggio musicale più iniziatico e involuto del momento (la cosiddetta ars subtilior): infine una consistente quantità di brani liturgici.
Ciò che rende la figura di Zachara assolutamente originale, e che ci fa apprezzare, oltre al compositore anche l’individuo in tutte le sue sfaccettature, è il fatto, abbastanza curioso per il periodo, che le sue composizioni siano per lo più a carattere autobiografico, rendendo in qualche modo conto dei turbamenti e delle contraddizioni di un uomo di chiesa un po’ troppo attratto, come spesso allora accadeva, dalle lusinghe del secolo. Tutti i suoi brani ci danno l’immagine di un artista che, pur distinguendosi per un modo di comporre assolutamente personale e inconfondibile, abbraccia tutti gli stili, sperimenta soluzioni musicali ardite e innovative per quel tempo, anticipando alcuni tratti dell’espressione frottolistica di fine Quattrocento.
Alessandra Fiori