Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito si dedica allo studio del canto lirico e contemporaneo, concentrandosi anche sulla composizione e l’arrangiamento.
Le sperimentazioni avvengono in gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica con particolare attenzione alle tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana.
In ambito jazzistico nel giro di pochi anni si ritroverà a collaborare stabilmente con riconosciuti musicisti: John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Paolo Fresu, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, ecc.
Tra il ’94 ed il ’97 lavora al progetto Nauplia, sull’incontro tra la melodia napoletana e mediterranea ed il jazz, documentato dai due fortunati dischi Nauplia (edito da EGEA) e Fore Paese.
Il gusto per l’improvvisazione e la cura per il ritmo e la danza nel canto, riscoprendo il mondo di simboli e fonemi precedenti le convenzioni formali del linguaggio, si riscoprono in un disco, Phoné (sempre edito da EGEA), che segna l’incontro con il pianista John Taylor.
(foto di Paolo Soriani)