Polifonica Pievese
Orchestra Suonosfera
Fabio KoRyu Calabrò voce, ukulele
Carlo Pedini direttore
Abbi strada
€12,00 – €25,00
Cinquanta anni fa, nel settembre 1969, usciva Abbey Road il celebre LP dove i quattro Beatles (John Lennon, Ringo Starr, Paul Me Cartney, George Harrison) attraversano le strisce pedonali di fronte agli Abbey Road Studios dove in otto anni incisero tutte le loro canzoni. Quello sarebbe stato anche l’ultimo loro disco ad essere registrato (l’album Let it be, pubblicato l’anno successivo, in realtà era stato registrato prima, a gennaio). Abbey Road è un lavoro complesso, che dimostra più di ogni altro album la strada percorsa dai Beatles fra il 1962 e il 1969: le prime canzoni, che raramente superavano i 2 minuti, lasciano spazio ad un concetto musicale molto più avanzato, dove la parte strumentale è spesso predominante e straordinariamente elaborata. Anche i testi sono ben lontani da quelli amorosi tipo Love me do (la loro prima canzone ad essere pubblicata) o She loves you. Ormai, alla fine della loro evoluzione creativa, i testi sono talora combinazioni di parole prive di senso compiuto, come in Come togheter, o più spesso surreali come in Mean Mr. Mustard, She came in through thee bathroom window, Carry that weight… Ce n’è persino una tremendamente irriverente, la fulminante Her Majesty.
Fabio KoRyu Calabrò da anni si dedica a ricomporre in italiano i testi delle liriche dei Beatles (sconosciuti alla più parte dei nostri connazionali). Lui dice: «tradurre e non tradire». E difatti ci restituisce perfettamente il clima, lo stile, il significato, le metafore, i tic dei testi originali. Spesso reinventando in italiano le invenzioni originali in inglese. Come l’avverbio “Nowhere” (da nessuna parte) che, usato da Lennon come aggettivo, sarebbe praticamente intraducibile se non corresse in nostro aiuto Fabio KoRyu, trasformandolo magicamente nell’italiano “Novunque”. Questo paziente lavoro di ricomposizione si è concretizzato nella realizzazione integrale di tre album dei Beatles, col solo ausilio della voce (e qualche coro) e dell’ukulele: White Album, ribattezzato “Albume Bianco”, Sergeant Pepper’s, dove la scritta floreale “Beatles” diviene, nel rifacimento di KoRyu, “Bestiale”, e Revolver, ossia “Rivoltella”. A questi si devono aggiungere anche altri due CD: il Wedding Album, con brani editi e inediti pubblicati in occasione delle nozze di Rita e Roberto Fraioli, produttori dei dischi precedenti, e Luci e Diamanti, registrato con la Polifonica Pievese e l’Orchestra Morlacchi nel Concerto d’Epifania 2015 (qui presente nelle «extra tracks»). Rifare Abbey Road (cioè “Abbi Strada”) è stata una sfida. È iniziata a Milano il 3 gennaio 2019, quando regalai il CD dei Beatles a Fabio (che aveva smarrito il suo durante un trasloco). Una sfida quasi impossibile ricorrendo al solo supporto strumentale dell’ukulele. Così come improbabile sarebbe stata una semplice orchestrazione dei vari passaggi strumentali, spesso improvvisativi. Ho proposto a Fabio di far confluire in queste parti strumentali brandelli di celebri passaggi sinfonici del repertorio classico, che potessero ben miscelarsi con la musica dei Beatles. Si va da Le Sacre di Stravinskij al Peer Gynt di Grieg; dall’Adagietto della Quinta Sinfonia di Mahler al Marte dei “Pianeti” di Holst. Questo nel solco della strada già battuta da Lennon e compagni, che spesso chiedevano a George Martin (il loro produttore e arrangiatore, ammiratore di Ravel che sovente replica nei suoi accompagnamenti sinfonici) brani orchestrali alla maniera dei grandi autori classici. Infine segnalo la citazione beethoveniana di “Because” (“Poiché”, l’unico brano – escludendo God save thee Queen – cantato in inglese): Lennon, l’autore, la scrisse invertendo la sequenza degli accordi del celebre “Adagio” della Sonata detta Chiaro di Luna. Io ho provato a rimetterli nell’ordine originale e vedere se funzionava ugualmente. Funzionava.
Carlo Pedini, dicembre 2019
- COME TOGETHER – Tuttinsieme (Lennon-Mc Cartney)
Da Igor Stravinskij : “Sagra della Primavera” - SOMETHING – Qualchecosa (George Harrison)
- MAXWELL’S SILVER HAMMER – Max Mazza d’Argento (Lennon-Mc Cartney)
- OH! DARLING – Oh! Cara (Lennon-Mc Cartney)
seconda voce Carlo Pedini - OCTOPUS’S GARDEN – Il Giardino della Piovra (Richard Starkey)
Da Alan Menken: colonna sonora de “La Sirenetta” - I WANT YOU (she’s so heavy) – Voglio Te (Lennon-Mc Cartney)
Da Edvard Grieg: “Nell’antro del Re della montagna” - HERE COMES THE SUN – Arriva il Sol (George Harris on)
- BECAUSE – Poiché (Lennon-Mc Cartney)
Da Ludwig van Beethoven: Sonata “Chiaro di luna” pianoforte Fabio Amine, violino solista Sayako Obori - YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY – Tu e tuoi Soldi (Lennon-Mc Cartney)
- SUN KING – Re Sole (Lennon-Mc Cartney)
Da Gustav Mahler: “Adagietto” - MEAN MR MUSTARD – Mostro Mostarda (Lennon-Mc Cartney)
- POLYTHENE PAM – Pam Politene (Lennon-Mc Cartney)
- SHE CAME IN THROUGH THE BATHROOM WINDOW – Vasistas (Lennon-Mc Cartney)
- GOLDEN SLUMBERS – Dolci Sogni (Lennon-Mc Cartney)
- CARRY THAT WEIGHT – Porta quel Peso (Lennon-Mc Cartney)
- THE END – La Fine (Lennon-Mc Cartney)
Da Gustav Holst: The Planets - HER MAJESTY – Sua Maestà (Lennon-Mc Cartney)
Da Thomas Ame: “God save thè Queen”
Extra tracks
- ELEANOR RIGBY – Elena Rizzi (Lennon-Mc Cartney)
- REVOLUTION – Devolution (Lennon-Mc Cartney)
- NORWEGIAN WOOD – Legno Di Teak (Lennon-Mc Cartney)
- OB-LA-DI OB-LA-DA – Op-la-qui Op-la-la (Lennon-Mc Cartney)
- YESTERDAY – Hesterno Die (versione latina di Chiara Silvia Salvini) (Lennon-Mc Cartney)
- GOOD NIGHT – Buona Notte (Lennon-Mc Cartney)
- PAPERBACK WRITER – Scrivo Romanzi (Lennon-Mc Cartney)
- SHE’S LEAVING HOME – Scappa di casa (Lennon-Mc Cartney)
- NOWHERE MAN – Novunque Man (Lennon-Mc Cartney)
- ALL YOU NEED IS LOVE – Se l’Amore c’è (Lennon-Mc Cartney)